Coronavirus: assistere gli anziani ora più che mai
Nel momento in cui scriviamo, il Coronavirus (CoViD-19 in termini scientifici) ha provocato la vittima numero 11 in Italia, i contagiati sono quasi 400.
La sigla è la sintesi dei termini CO-rona VI-rus D-isease identificato nel 2019. Il nuovo ceppo si è evoluto dalla famiglia dei coronavirus, un insieme di virus comuni in molte specie animali.
Il coronavirus, diffusosi a partire dalla provincia cinese del Wuhan, ha già provocato quasi 3mila vittime, la maggioranza delle quali in Cina.
Gli ultimi dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ci offrono il seguente quadro internazionale:
Globale
- 80142 casi confermati nel mondo dall’inizio dell’epidemia di CoViD-19
- 2698 morti
Cina
- 77779 casi confermati
- 2666 morti
Altri Paesi
- 2363 casi confermati
- 32 morti
Italia
- 325 casi confermati in Italia
- 11 morti
Italia (dati aggiornati al 14 aprile):
- 104291 contagiati positivi
- 21067 deceduti
I fattori che rendono questo virus più pericoloso rispetto ai normali virus influenzali sono 4:
- latenza: il periodo di incubazione può raggiungere i 10/14 giorni (1/4 per le normali influenze stagionali);
- contagiosità: il coronavirus ha un tasso di riproduzione intorno a 2,6 (ogni contagiato trasmette il virus ad altre 2,6 persone), l’influenza stagionale si attesta sull’1,5;
- letalità: tra i contagiati il tasso di letalità del coronavirus è del 2/2,5% mentre la normale influenza si ferma allo 0,1%
- vaccino: per il coronavirus non è ancora stato scoperto, questo impedisce sia di fare prevenzione che di trattare efficaciemente i casi accertati
L’epidemia di Coronavirus rende ancora più indispensabile ASSISTERE gli anziani
Il CCDC (Chinese Center for Disease Control) ha pubblicato i dati di una ricerca effettuata su circa 44 mila contagiati, mostrando come il rischio di mortalità vari enormemente a seconda delle fasce d’età:
- > 80 anni: 14,8%
- 70/79: 8%
- 60/69: 3,6%
- 50/59: 1,3%
- 40/49: 0,4%
- 30/39: 0,2%
- 20/29: 0,2%
- 10/19: 0,2%
- 0/9: 0%
I dati sulle morti tra i contagiati sono chiarissimi: il tasso di letalità del Nuovo Coronavirus tra gli anziani oltre i 70 anni sale vertiginosamente ed esplode per la categoria degli ultra-ottantenni.
Sostanzialmente questo virus prende di mira la terza e, soprattutto, la quarta età, il resto della popolazione corre molti meno pericoli.
Gli esperti ci dicono che ciò avviene a causa della senescenza del sistema immunitario nell’anziano, che pur senza esporlo al rischio di maggior contagio, accentua il rischio di sviluppare un’infezione più grave.
Ma c’è di più, lo studio cinese mostra chiaramente che, tra gli anziani, coloro che rischiano grosso sono gli immunodepressi, cioè quelli che presentano un quadro clinico già compromesso da malattie croniche e patologie pregresse.
Il tasso di letalità tra i contagiati di sana costituzione, in tutte le fasce d’età, è dello 0,9%. Per intenderci, la SARS raggiunge il 10%, la MERS il 35%, l’Ebola il 90% e la polmonite batterica fa 11mila morti all’anno principalmente fra la popolazione anziana.
Stando così le cose, non stupisce che epidemiologi, microbiologi e ricercatori siano sostanzialmente d’accordo nel ritenere ingiustificata la psicosi che sta montando in Italia; il che non significa che le misure draconiane imposte dalle autorità non siano giustificate, ma che bisognerebbe evitare di diffondere il panico tra la popolazione per un principio di responsabilità che i media, evidentemente, non assumono.
La maggior parte della popolazione giovane e adulta è soggetta a rischi di contagio e letalità relativamente bassi, l’unica categoria ad alto rischio è quella degli anziani, soprattutto se malati o debilitati da altre patologie. In questi casi, è assolutamente da evitare l’esposizione a situazioni e contesti sociali che aumentano la probabilità di entrare in contatto con il virus. E’ penoso dover accettare che i luoghi più a rischio siano le residenze per anziani.
Insomma, se per la popolazione giovane e sana l’autoisolamento senza isteria è una saggia precauzione, per malati e anziani è una raccomandazione vitale.
Questa evidenza ci consegna la responsabilità di non lasciare soli i nostri vecchi proprio ora che più hanno bisogno del nostro sostegno. Non possiamo far mancare agli anziani la nostra assistenza adesso che, per precauzione o impedimento, non possono uscire di casa ed espletare le normali faccende quotidiane.
Assistenza domiciliare agli anziani: un servizio prezioso per le famiglie
Mentre, a detta degli esperti, l’epidemia di Coronavirus rischia di mettere in ginocchio l’economia italiana e internazionale, dobbiamo fare i conti con un fatto: sta già complicando la vita quotidiana di milioni di persone, specialmente tra la popolazione anziana.
Infatti, gli anziani che hanno bisogno di aiuto a domicilio non sono spariti, tutt’altro. Si registra in questi giorni un’impennata di richieste alle agenzie che offrono servizi infermieristici a domicilio o il servizio badanti.
La mobilità delle famiglie è limitata e il ricorso a operatori specializzati nell’assistenza anziani è una soluzione, in molti casi, senza alternative.
Data l’epidemia in corso, è importante ricorrere a centri di provata serietà che prendano tutte le precauzioni per evitare di esporre gli operatori a rischi inutili, controllandone costantemente lo stato di salute per accertarsi che non siano presenti sintomi d’infezione.
Per molti anziani i servizi infermieristici, l’assistenza diurna e le veglie notturne sono esigenze ineludibili anche in tempi di coronavirus.
Quello che, invece, può sorprendere chi non ha quotidianamente a che fare con anziani non autonomi è la quantità di commissioni e attività che non potendo svolgere in prima persona devono delegare a terzi, in casa e fuori:
- pulire la casa
- cucinare
- fare la spesa
- pagare le bollette
- ritirare analisi e referti medici
- andare in farmacia
- passare alla posta
- ecc.
In alcuni casi, l’epidemia di coronavirus e l’allarmismo del sistema mediatico provocano negli anziani un’inquietudine che rende ancora più indispensabile la presenza di una figura rassicurante, che tenga compagnia all’anziano e lo distragga da pensieri assillanti. Anche questi aspetti spiegano la crescita della domanda di assistenza a domicilio ad anziani in stato di necessità.
Assistenza Famiglia di Torino, forte della sua esperienza più che ventennale, può intervenire con efficacia e rapidità in tutti questi casi, prestando un utilissimo servizio alla comunità.
Consigli e raccomandazioni finali per gli anziani e le loro famiglie
1. Evitare di esporsi al freddo e tutti i comportamenti che possono debilitare l’organismo aumentando i rischi di contagio.
2. Limitare le occasioni di contagio, le uscite e le situazioni sociali che implicano interazione con un alto numero di persone.
3. Mantenere un’elevata soglia di attenzione ai sintomi iniziali: astenia, febbre, difficoltà respiratorie, tosse secca, dolori muscolari. La presenza dei sintomi non deve allarmare, sono sintomi comuni alle influenze stagionali, se si verificano è altamente improbabile che siano causati dal coronavirus.
4. Rispettare le prescrizioni mediche e tutte le precauzioni raccomandate dalle autorità e dal ministero della sanità.
5. Infine, occhio alle truffe! In varie parti d’Italia si stanno verificando casi in cui, con la scusa di dover implementare misure sanitarie straordinarie, sedicenti infermieri e operatori sanitari dell’ASL o della Croce Rossa si presentano a casa degli anziani e con vari escamotage (prevenzione, test, analisi, disinfezione, ecc.) derubano i malcapitati. Meglio affidarsi ai canali ufficiali: disposizioni ministeriali e autorità locali.