Assistenza domiciliare anziani come valida alternativa alle RSA

Assistenza domiciliare anziani come valida alternativa alle RSA

In Italia il numero di strutture residenziali per anziani non autosufficienti continua a crescere, ma la qualità dell’assistenza che prestano è un tema controverso e di difficile valutazione data l’eterogeneità del settore.

La cronaca racconta continuamente casi di malasanità e, a volte, brutti episodi di violenza, che aumentano la diffidenza verso queste strutture. La maggior parte degli anziani, però, non vive in residenze dedicate, ma a casa, avendo bisogno di assistenza domiciliare.

Il rapporto OASI (Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema Sanitario Italiano) del 2019 basato sui dati più recenti a disposizione, mostra come in Italia, dei quasi tre milioni di anziani non autosufficienti, solo una frazione ridotta risieda in RSA e RSSA, la maggioranza degli anziani che hanno bisogno di una qualche forma di assistenza vive a casa propria o in famiglia.

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Questo significa che andrebbe ricalibrato il focus dei bisogni assistenziali concentrandosi di più sull’assistenza a domicilio.

Prima di dare un contributo in tal senso, chiariamo la differenza fra RSA e RSSA.

RSA

Residenze Sanitarie Assistenziali: ospitano anziani non autosufficienti con il bisogno di cure e assistenza da parte di equipe di medici e operatori sanitari, impegnati a promuovere il benessere e favorire l’autonomia degli ospiti.

RSSA

Residenze Socio-Sanitarie Assistenziali: ospitano persone anziane (maggiori di 64 anni) non autosufficienti con gravi deficit psico-fisici e il bisogno costante d’interventi di tipo assistenziale e socio-riabilitativo. Le uniche persone con età inferiore ai 64 anni che possono essere ammesse hanno demenze senili o l’Alzheimer.

È preferibile assistere gli anziani a domicilio invece che nelle strutture residenziali

Avanzando con gli anni cresce il rischio di una compromissione delle facoltà fisiche e mentali, nonchè il rischio di dover ricorrere all’assistenza temporanea o continuativa.

Alle persone anziane o molto vecchie basta una caduta, una malattia improvvisa o l’acutizzarsi di un disturbo cronico, per trovarsi in una situazione di necessità assistenziale e dipendenza da altri.

Quando sopraggiunge questa condizione e l’anziano vive solo o con qualcuno che non è in grado di fornire il supporto sufficiente, si pone il problema di organizzare la rete di assistenza per garantire dignitose condizioni di vita alla persona in stato di bisogno.

Vi sono casi in cui mancano le condizioni materiali per poter aiutare l’anziano in casa ( risorse, disponibilità, persone, competenze, ecc.) e di conseguenza le strutture residenziali diventano l’unica opzione.

Per alcuni anziani stabilirsi in una casa di cura è un dramma dalle conseguenze psicologiche nefaste e, a quel punto, diventa difficile recuperare il benessere e la serenità.

Altri, invece, accettano di buon grado la vita in struttura, apprezzando le opportunità di socializzazione e le attività che propone. La pandemia, però, ha costretto le RSA a limitare le visite e azzerare gli accessi al personale esterno, aumentando l’isolamento degli anziani e il loro disagio.

Più spesso, le famiglie riescono a organizzare una rete di assistenza che includa familiari e personale specializzato il cui servizio può essere più o meno continuativo a seconda delle necessità e della disponibilità economica.

Continuare a vivere nella propria casa, circondati dall’affetto e dalla compagnia dei propri cari, rimane quasi per tutti l’opzione più gradita e quella con l’impatto migliore sulla salute.

vantaggi assistenza a domicilio per anziani non autosufficienti. Nella foto assistente domiciliare tiene compagnia ad anziano malato

Un breve elenco dei vantaggi più evidenti per gli anziani che ricevono assistenza domiciliare include:

  • mantenere più o meno intatte le abitudini e i punti di riferimento quotidiani in casa e, per chi può uscire, nel quartiere;
  • preservare l’intimità che solo la propria dimora assicura;
  • restare facilmente accessibili a familiari e amici, che possono continuare a visitare l’anziano nei ritmi consueti;
  • beneficiare di un seguimento personalizzato, definito nel tempo e nelle mansioni secondo le esigenze dell’anziano e della famiglia;
  • ricevere servizi che vanno dalle cure qualificate di assistenti domiciliari professionali (infermieri, OSS, fisioterapisti, ecc.) a servizi che richiedono competenze meno elevate, ma esperienza e affidabilità, come le veglie notturne o il disbrigo di commissioni;
  • beneficiare della compagnia di un’assistente dedicata, sensibile e premurosa che contrasta la solitudine;
  • durante l’epidemia di Coronavirus si evita all’anziano di frequentare luoghi a più alto rischio di contagio ogni volta che non sia strettamente necessario: uffici pubblici, negozi, supermercati, studi medici, ecc.

È preferibile programmare l’assistenza domiciliare in modo da prevenire il peggioramento della salute dell’anziano e preservarne i margini di autonomia, invece di concepire l’intervento assistenziale come un ricorso obbligato in caso d’emergenza, quando ogni altra opzione viene meno.

Un assistente domiciliare, per esempio, che viene coinvolto per tempo nell’aiutare l’anziano ai primi segnali di difficoltà, può evitare incidenti che quando succedono rischiano di riperquotersi in modo irreversibile sulla salute dell’anziano.

L’assistenza di un professionista ha quindi una funzione precauzionale rispetto a:

  • cadute in casa o per le scale, con rischio di frattura del femore o altri seri traumi fisici;
  • dimenticanze gravi come lasciare il gas accesso o l’acqua scorrere;
  • perdita di chiavi, portafogli e documenti rilevanti;
  • negligenze nel disbrigo di pratiche burocratiche e commissioni importanti;
  • perdita di referti e ricette mediche;
  • rischi di trascuratezza nel mantenimento dell’igiene personale;
  • sforzi fisici innecessari per pulire la casa;
  • rischi di provocarsi danni fisici quando si cucina;
  • rischi di accelerare il decadimento cognitivo quando si trascorre gran parte della giornata da soli senza sufficiente stimolazione e interazione sociale;
  • dimenticanze nell’assunzione di farmaci;
  • ecc.

Per queste attività e molte altre che richiedono competenze medico-infermieristiche in modalità temporanea o continuativa, Assistenza Famiglia si propone come agenzia di riferimento, con una lunga esperienza di interventi a domicilio, ma anche in strutture pubbliche e private (ospedali, cliniche, residenze RSA e RSSA, case di riposo, ecc.).

Il servizio di assistenza domiciliare agli anziani viene erogato a Torino e provincia a costi concorrenziali, considerato l’alto livello di professionalità ed esperienza che assicura.

Assistenza Famiglia si avvale solo di personale qualificato e adeguatamente formato per fornire un servizio ottimale anche durante la pandemia in corso.

Vengono rispettate tutte le precauzioni e utilizzati tutti i dispositivi necessari a minimizzare il rischio d’infezione e contagio.

Per informazioni su servizi, modalità di erogazione e tariffe orarie non esitate a contattarci.

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