La solitudine degli Anziani al tempo del Covid-19

La solitudine degli Anziani al tempo del Covid-19

Pochi giorni fa l’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso un report sulle caratteristiche dei deceduti italiani per Covid-19 utilizzando i dati aggiornati al 17 Marzo. L’età media dei pazienti deceduti è di 79,5 anni il che dà un’idea di quanto la categoria sia a rischio.

A morire sono in gran maggioranza persone anziane con un sistema immunitario già compromesso da una o più patologie pregresse. Ormai questi aspetti sono noti a tutti.

Ciò di cui non tutti sono consapevoli, a parte le famiglie che hanno anziani ricoverati e positivi al Coronavirus, i medici e gli infermieri negli ospedali, è la solitudine in cui si trovano queste persone.

Non possono essere visitati da figli e parenti, e allo stesso tempo sono i primi a non volerlo per paura di trasmettere loro il virus. Continuano ad affrontare da soli la malattia anche quando le condizioni di salute si aggravano, questa è la cosa che rende ancora più triste e drammatica l’epidemia in atto.

Intervistata da Il Giornale, la dottoressa Francesca Cortellaro racconta: “I pazienti Covid-19 entrano soli, nessun parente lì può assistere e quando stanno per andarsene lo intuiscono. Sono lucidi, non vanno in narcolessia. È come se stessero annegando, ma con tutto il tempo di capirlo. L’ultimo è stato stanotte. Lei era una nonnina, voleva vedere la nipote. Ho tirato fuori il telefonino e gliel’ho chiamata in video. Si sono salutate. Poco dopo se n’è andata. Ormai ho un lungo elenco di video-chiamate. La chiamo lista dell’addio. Spero ci diano dei mini iPad, ne basterebbero tre o quattro, per non farli morire da soli”.

Tutti i giorni sono centinaia le storie come questa e, di fronte al dramma, i dati e le analisi diventano superflui.

A Bergamo, uno dei principali focolai dell’epidemia, pochi giorni fa è morta una coppia di anziani sposata da sessant’anni. Luigi Carrara e Severa Belotti, 86 e 82 anni, se ne sono andati a poche ore di distanza l’uno dall’altra.

Il figlio Luca intervistato dal Corriere della Sera ha risposto: “Sono morti soli, è così con questo virus. Ed è vero che erano anziani, ma stavano bene, mio padre alla sua età non sapeva che cosa fosse il medico.”

testimonianza anziana sola in casa durante emergenza coronavirus

E poi aggiunge: “I tuoi cari restano soli e tu non puoi nemmeno salutarli, abbracciarli, cercare di portare loro un po’ di conforto, magari anche con una bugia buona: andrà tutto bene. Mio padre aveva 86 anni, era anziano, ma non aveva nessuna patologia. La gente deve capire che deve stare in casa, perché va bene che continuano a ripetere che le vittime sono anziane, ma poi quando capita ai tuoi genitori è davvero dura. Io non li ho più visti, le salme sono state portate al cimitero e sappiamo che li cremeranno fra giorni, perché ci sono troppi morti.”

Situazione ancora più drammatica nelle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali), le comuni case di riposo, dove centinaia di migliaia di anziani vivono in condizioni di crescente isolamento, mantenuto volutamente per limitare il rischio di contagio causato dalle visite esterne.

Sul tema dell’organizzazione e gestione delle strutture residenziali e dei servizi per anziani, ci sentiamo di consigliare alcuni buoni testi di un’autorevole casa editrice specializzata: Dapero.

La carenza di mascherine e indumenti protettivi rende inoltre più complicato e ansiogeno il lavoro degli operatori sanitari delle residenze per anziani che, non potendo correttamente tutelare la propria salute e quella altrui, devono sopportare questo supplemento di rischio e incertezza alla fatica quotidiana.

Nell’emergenza il servizio di assistenza agli anziani non può mancare

In un momento così tragico tutte le istituzioni, i centri e le agenzie che si occupano di assistenza agli anziani sono chiamati a uno sforzo extra per garantire il servizio e offrire aiuto a tutti quelli che ne hanno bisogno.

Assistenza Famiglia di Torino è vicina a tutti coloro che stanno soffrendo e continua a mettere il suo personale e la sua esperienza a disposizione delle famiglie che lo richiedono.

agenzia invia infermiera per assistenza signora anziana a Torino

Siamo in grado di inviare badanti, OSS e infermieri qualificati di grande professionalità a domicilio, in ospedale e presso le strutture private, nel rispetto delle regole decise dalle autorità e usando tutte le precauzioni raccomandate.

Cerchiamo di coprire le esigenze delle famiglie adattandoci alle loro disponibilità; i nostri interventi mirano a coadiuvare gli sforzi che le famiglie italiane stanno facendo per aiutare i loro cari restandogli vicini da lontano, perchè amare vuol dire anche questo a volte: rinunciare a qualcosa, donare la propria assenza.

In questo senso il nostro obiettivo è quello di accorciare le distanze sociali imposteci dal virus, portando assistenza agli anziani e rassicurando figli e parenti.

In un precedente articolo abbiamo dato indicazioni agli anziani su come proteggersi dal Covid-19, qui sotto offriamo alcuni consigli ai loro familiari e parenti su come agire con alcune accortezze per salvaguardare l’incolumità dei loro vecchi, ci auguriamo che siano seguiti:

  • evitare di farli uscire di casa a meno di esigenze indifferibili come visite mediche;
  • evitare assolutamente luoghi dove si possono incrociare molte persone e diventa impossibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale;
  • mantenere una sufficiente distanza fisica ma senza esagerare, dato che in fin dei conti le persone anziane sono proprio quelle da assistere e confortare;
  • astenersi dall’andare a trovarli se si manifestano sintomi influenzali;
  • quando li si visita bisogna curare con attenzione la propria igiene personale, lavsandosi bene le mani e il corpo;
  • durante la visita chiacchierare anche di temi più leggeri per allentare la tensione cui sono soggette in questo periodo soprattutto le persone più vulnerabili;
  • limitare il numero di persone e ridurre la durata delle visite;
  • con i nonni più smaliziati nell’uso delle tecnologia, aumentare gli incontri virtuali tramite videochiamate e internet.

Concludiamo con un messaggio commovente trasmesso da Giletti nell’ultima puntata di “Non è l’Arena” sul tema degli anziani, della loro solitudine nei tempi del Covid-19 e del dramma vissuto dalle famiglie impotenti nell’aiutarli; ne condividiamo lo spirito e il messaggio:

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