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Fratture ossee e problemi di deambulazione
Le fratture ossee rappresentano una delle principali problematiche di salute pubblica che affliggono la popolazione anziana. Con l’invecchiamento il rischio di fratture aumenta significativamente a causa di diversi fattori fisiologici.
Specialmente tra le donne, l’osteoporosi ha un impatto significativo perchè, determinando una riduzione della densità e della qualità ossea, rende le ossa più fragili e suscettibili a fratture anche a seguito di traumi minori.
Le cadute, spesso dovute a problemi di equilibrio, debolezza muscolare o condizioni mediche croniche, sono una delle cause principali di fratture in questa fascia di età.
Le fratture più comuni negli anziani, come quelle del femore, dell’anca, del polso, delle vertebre e dell’omero, possono avere conseguenze gravi e di lunga durata.
La frattura dell’anca, ad esempio, può portare a una significativa perdita di mobilità, prolungati periodi di riabilitazione e, frequentemente, a una perdita permanente dell’autonomia.
Le fratture vertebrali possono causare dolore cronico e deformità spinale, mentre quelle del polso limitano l’abilità di svolgere attività quotidiane.
Quando le fratture coinvolgono gli arti inferiori o il bacino l’anziano va incontro a problemi di deambulazione che, a seconda dei casi, possono essere provvisori o permanenti, con conseguenze molto negative sul benessere generale dell’anziano.
Le conseguenze delle fratture negli anziani, infatti, non si limitano soltanto alla sfera fisica, ma influenzano profondamente la qualità della vita, determinando una maggiore dipendenza dall’assistenza esterna, una riduzione delle interazioni sociali e un aumento del rischio di depressione.
Inoltre, le complicazioni mediche derivanti dalle fratture, come le infezioni, i coaguli di sangue e le piaghe da decubito, aumentano il rischio di mortalità.
Dunque, il problema e il pericolo delle fratture è molto sentito dagli anziani e dalle loro famiglie.
Le fratture ossee più frequenti tra gli anziani
La suscettibilità alle fratture ossee tra gli anziani è molto alta a causa della diminuzione della densità ossea e delle fragilità che accompagnano l’invecchiamento.
Di seguito, un focus sulle fratture più comuni negli anziani.
Frattura della caviglia
Le caviglie possono fratturarsi in seguito a cadute o torsioni improvvise. Queste fratture possono richiedere un trattamento chirurgico per una corretta guarigione. Nelle persone molto anziane, c’è il rischio che la caviglia non recuperi livelli sufficienti di mobilità e resistenza.
Frattura del ginocchio
Le fratture del ginocchio possono coinvolgere il piatto tibiale (la parte superiore della tibia) o il femore distale (la parte inferiore del femore). Queste fratture sono spesso il risultato di cadute o incidenti e possono compromettere seriamente la funzionalità del ginocchio. La gestione di queste fratture può variare da immobilizzazione con tutori a interventi chirurgici complessi.
Frattura della rotula
La frattura della rotula è meno comune rispetto ad altre fratture come quelle dell’anca o del polso negli anziani, ma può comunque verificarsi. La rotula è un osso situato nella parte anteriore del ginocchio e le fratture di questo osso possono derivare da traumi diretti o indiretti.
Frattura del femore
Questa è una delle fratture più comuni e gravi negli anziani. La frattura del femore prossimale, che include il collo del femore, è spesso il risultato di cadute domestiche e può richiedere un intervento chirurgico importante, come la sostituzione dell’articolazione dell’anca. La riabilitazione è lunga e può influire significativamente sulla qualità della vita e sulla mobilità.
Frattura del trocantere
Il trocantere è una prominenza ossea del femore situata vicino all’articolazione dell’anca ed è suddiviso in due parti, il grande trocantere e il piccolo trocantere. Le fratture del trocantere, in particolare del grande trocantere, si verifica generalmente per cadute, osteoporosi e traumi minori.
Frattura dell’anca
Questo tipo di frattura è particolarmente comune e può avere gravi conseguenze per la mobilità e la qualità della vita degli anziani. Spesso richiede un intervento chirurgico e una lunga riabilitazione.
Frattura del bacino
Si riferisce a una rottura di una o più ossa che compongono la struttura del bacino. Il bacino è una struttura complessa costituita da diverse ossa, tra cui il sacro (parte inferiore della colonna vertebrale), il coccige (osso della coda) e le ossa iliache (che includono il pube, l’ischio e l’ileo). Le fratture del bacino possono variare in gravità, da fratture stabili che possono essere trattate con riposo e gestione del dolore a fratture instabili che richiedono un intervento chirurgico.
Fratture vertebrali
Le fratture delle vertebre possono verificarsi spontaneamente a causa dell’osteoporosi o come risultato di una caduta o di un trauma. Possono causare dolore cronico e deformità spinale.
Fratture alle costole
Le cadute sono una delle cause principali delle fratture costali negli anziani. Cadere di lato o su una superficie dura può causare un impatto sufficiente a fratturare una o più costole. Un impatto diretto sul torace, come quello che può verificarsi in incidenti domestici, può causare fratture costali. Negli anziani con ossa fragili, persino una tosse violenta e prolungata può provocare fratture costali. Questo è particolarmente vero per coloro che soffrono di condizioni respiratorie croniche come la bronchite cronica o la BPCO.
Frattura del polso (frattura del radio distale)
Queste fratture si verificano spesso quando una persona anziana cade e tenta di proteggersi con le mani. La frattura di Colles è una delle più comuni in questa categoria. Dopo la frattura non sempre il polso torna a funzionare bene come prima. Il dolore può diventare persistente, si possono generare artrite, rigidità e perdita di mobilità, in alcuni casi anche deformità. In questi casi attività quotidiane come cucinare, lavarsi e pulire diventano più ostiche, generando frustrazione e tristezza.
Frattura dell’omero prossimale
Questo tipo di frattura si verifica spesso come risultato di una caduta su un braccio teso. È comune tra le persone anziane e può limitare significativamente la mobilità del braccio e di conseguenza l’autonomia personale.
Frattura della spalla
Se la persona cade direttamente su un lato, l’impatto può essere assorbito dalla spalla. Questo può accadere, ad esempio, quando l’anziano scivola lateralmente o perde l’equilibrio e cade su una superficie dura. Anche una caduta all’indietro può causare una frattura della spalla se la persona atterra su un braccio teso.
In età avanzata, a seguito di fratture ossee spesso non si recupera la precedente funzionalità e rimane alto il rischio che si produca un certo grado di disabilità permanente (come una ridotta capacità di deambulazione), con profonde conseguenze sull’autonomia personale e sulla sfera psicologica.
Perciò, il problema delle fratture ossee negli anziani va affrontato con un approccio multidisciplinare che ponga grande attenzione sulla prevenzione delle cadute.
Interventi mirati, come la modifica dell’ambiente domestico per ridurre i rischi di caduta, ed esercizi fisici per migliorare l’equilibrio e la forza, sono essenziali per prevenire le fratture.
Parallelamente, è opportuno agire a livello nutrizionale (ed eventualmente farmacologico) per mantenere la salute delle ossa, riducendo la loro esposizione a possibili fratture.
Assistenza domiciliare e ospedaliera ad anziani con ridotta mobilità
La perdita di mobilità genera un immediato bisogno di assistenza, le famiglie che passano per questa esperienza lo sanno bene.
L’assistenza può essere necessaria già nella fase in cui l’anziano viene ricoverato in ospedale, ma soprattutto nel periodo di convalescenza post-operatorio.
L’agenzia Assistenza Famiglia è in grado di supportare le famiglie in entrambe le fasi operando sul territorio torinese sia presso le strutture ospedaliere che a domicilio.
A Torino, i nostri infermieri, gli operatori socio-sanitari (OSS) e le badanti, svolgono un ruolo cruciale nell’assistenza agli anziani con ridotta mobilità e autonomia.
Le loro mansioni coprono una vasta gamma di attività, tutte finalizzate a migliorare la qualità della vita dell’anziano e a garantire un ambiente sicuro e confortevole.
Tra i vari COMPITI svolti dal nostro personale i più frequenti sono:
- Igiene personale: aiutare l’anziano con il bagno, la doccia, la pulizia del corpo, l’igiene orale e la cura dei capelli. Assistere nell’uso del bagno e nel cambio di pannolini, se necessario;
- Vestizione: assistere l’anziano nel vestirsi e svestirsi, adattando l’abbigliamento alle condizioni climatiche e alle esigenze personali;
- Mobilizzazione: aiutare l’anziano a spostarsi all’interno della casa e tra stanze diverse. Utilizzare ausili per la mobilità come deambulatori, bastoni o sedie a rotelle;
- Alimentazione: preparare pasti equilibrati e aiutare l’anziano a mangiare, se necessario. Monitorare l’assunzione di cibo e liquidi per garantire un’adeguata nutrizione e idratazione;
- Somministrazione di farmaci: assistere l’anziano nella somministrazione dei farmaci prescritti, garantendo il rispetto degli orari e delle dosi corrette;
- Monitoraggio delle condizioni di salute: controllare i parametri vitali come la pressione sanguigna, la temperatura e il livello di glucosio nel sangue, se richiesto. Rilevare e segnalare eventuali cambiamenti nelle condizioni di salute dell’anziano ai familiari o ai professionisti sanitari;
- Pulizia e manutenzione della casa: mantenere la casa pulita e ordinata, svolgendo compiti di pulizia quotidiana e straordinaria. Assicurarsi che l’ambiente domestico sia sicuro, rimuovendo ostacoli che potrebbero causare cadute;
- Lavaggio e stiratura della biancheria: lavare, asciugare e stirare i vestiti e la biancheria dell’anziano.
- Compagnia e conversazione: offrire supporto emotivo attraverso la compagnia, l’ascolto e la conversazione, contribuendo a ridurre il senso di solitudine e isolamento;
- Attività ricreative: promuovere e assistere l’anziano in attività ricreative e stimolanti come la lettura, i giochi da tavolo, l’ascolto della musica o la partecipazione a programmi comunitari;
- Comunicazione con i familiari: mantenere i familiari informati sulle condizioni e le esigenze dell’anziano, coordinandosi con loro per garantire un’assistenza ottimale;
- Collaborazione con professionisti sanitari: collaborare con medici e fisioterapisti per seguire piani di cura specifici e partecipare a riunioni di aggiornamento sulla salute dell’anziano.
Possiamo intervenire entro poche ore dal primo contatto con personale esperto, scegliendo il professionista più qualificato caso per caso.
Concordiamo con la famiglia giorni, orari e modalità dell’assistenza, cercando di venire incontro alle esigenze specifiche che ci vengono presentate.
La tariffa oraria varia a seconda del professionista. Sono possibili prezzi personalizzati per assistenze di medio e lungo periodo.
Quando un genitore anziano patisce una frattura o ha difficoltà a camminare e muoversi autonomamente sappiamo prendercene cura con sensibilità e competenza.
Siamo a disposizione per ulteriori informazioni.