Servizio OSS a domicilio: mansioni e costi degli operatori socio sanitari

Servizio OSS a domicilio: mansioni e costi degli operatori socio sanitari

La figura professionale dell’Operatore Socio Sanitario (OSS) è una creazione recente che viene istituita con la Conferenza Stato/Regioni del 22 febbraio 2001 allo scopo di creare una figura di supporto infermieristico in grado di favorire il benessere dell’assistito (pazienti, infermi, anziani non autosufficienti e persone disabili).

L’idea di fondo è quella di formare una figura qualificata che durante il servizio si prenda cura dei bisogni primari del malato al di fuori delle strutture ospedaliere, anche in funzione preventiva.

A questo fine l’OSS ha sostituito le precedenti figure che si occupavano di assistenza in ambito sanitario e sociale, integrandone funzioni e competenze per poter lavorare in strutture pubbliche e private, RSA, case di riposo e di cura, centri diurni, case famiglia e prestando servizio a domicilio.

Il percorso formativo per acquisire la qualifica di OSS prevede mille ore di formazione, di cui la metà di tirocinio pratico. Ogni regione ha una limitata autonomia nello stabilire mansioni e responsabilità dell’OSS.

Nel 2003 venne stabilito di ampliare le competenze dell’operatore socio sanitario, con ulteriori 300 ore di formazione, per conseguire una preparazione adeguata a collaborare efficacemente con infermieri e ostetriche, in conformità alle indicazioni del responsabile dell’assistenza.

Ruolo dell’OSS nell’assistenza domiciliare

Quando l’operatore socio sanitario viene coinvolto come assistente domiciliare le sue attività sono rivolte a:

  • soddisfare i bisogni primari dell’assistito, siano essi di tipo sanitario o socio-relazionale;
  • favorire il benessere psico-fisico e l’autonomia della persona.

assistenza domiciliare ad anziana di una operatrice socio sanitaria

 

I compiti e le mansioni svolte dell’OSS, nell’ambito dell’intervento assistenziale coordinato dall’equipe medica o dall’ASL, variano in funzione del livello di autosufficienza e delle condizioni specifiche dell’assistito:

  • Anziani e malati parzialmente autosufficienti: a questo livello le attività dell’OSS mirano a preservare i margini di autonomia dell’assistito, limitando le occasioni di frustrazione, favorendo le capacità interrelazionali e la salute psicologica;
  • Anziani e malati non autosufficienti: l’obiettivo del servizio è quello di prolungare il più possibile le condizioni che consentono alla persona seguita di permanere a casa ricevendo assistenza domiciliare infermieristico-farmacologica, psicologica, riabilitativa. Molto comune è l’assistenza domiciliare post-operatoria a seguito di cadute, danni agli arti, fratture del femore;
  • Casi gravi e complessi: qui l’operatore socio-sanitario può essere chiamato a svolgere alcune mansioni sotto stretta osservazione del responsabile dell’intervento assistenziale. In questi casi l’assistenza viene coordinata dall’ASL di appartenenza e può coinvolgere varie figure professionali: infermiere, assistente sociale, psicologo, educatore, ecc.

In termini generali, l’OSS ha il compito di facilitare la vita dell’assistito, favorendone la salute fisica e mentale, migliorando l’autonomia o mantenendola stazionaria quando non ci sono alternative. Ha un ruolo di supporto alla famiglia e alle altre figure professionali che intervengono nel processo assistenziale.

 

Cosa può fare un OSS a domicilio?

La gamma di attività svolte da un Operatore Socio Sanitario durante il servizio a domicilio varia secondo i bisogni dell’assistito e può includere:

  • aiuto domestico. L’insieme delle mansioni destinate al mantenimento dell’ordine e alla pulizia della casa, il rispetto delle norme igienico-sanitarie, la spesa alimentare, la preparazione e, se necessario, somministrazione dei pasti, il disbrigo di commissioni e pratiche amministrative, la prevenzione degli incidenti domestici attraverso accorgimenti sulla disposizione degli oggetti e l’uso degli elettrodomestici presenti in casa, ecc.
  • assistenza personale. Tutti i compiti che comportano un supporto diretto alla persona assistita (anziano, malato, disabile): igiene personale, vestizione, deambulazione, stimolazione cognitiva, attività di rinforzo mnemonico e psicologico, attività rieducative e di recupero funzionale in coordinamento con le altre figure professionali coinvolte, accompagnamento alle visite mediche, ecc.
  • sostegno relazionale. La vasta gamma di attività volte a favorire il mantenimento o lo sviluppo delle capacità relazionali dell’assistito in ambito familiare e sociale. L’OSS ha il compito di moltiplicare le occasioni d’incontro con altre persone e facilitare l’integrazione del soggetto nella vita familiare e comunitaria con l’obiettivo di preservarne il senso d’identità e dignità personale. La cura della dimensione relazionale ha un’importanza primaria per il benessere psicologico della persona assistita che, conformemente al suo grado di autonomia, ha bisogno di sentirsi riconosciuta e utile; pena il decadimento della salute mentale e fisica. A tal fine l’operatore deve contribuire alla creazione di un ambiente familiare sereno, comprensivo ed empatico, favorire la partecipazione del soggetto alle decisioni che lo riguardano, facilitare gli incontri con le persone care, rendere più agevole l’accesso alle risorse culturali e ludiche disponibili nel vicinato e così via.

compiti oss a domicilio mansioni

E’ evidente quanto il ruolo dell’OSS influisca a determinare l’efficacia del servizio assistenziale.

Nel caso la persona assistita sia affetta da demenza l’operatività quotidiana dovrà implicare l’utilizzo di tecniche di stimolazione cognitiva, esercizi mnemonici, accorgimenti per favorire l’autoubicazione spazio-temporale del malato, la sensibilità adeguata per ridurre il senso di frustrazione causato dalla perdita progressiva delle capacità prestazionali e, conseguentemente, relazionali.

Cosa non può fare un OSS a domicilio?

Ogni regione italiana ha una limitata autonomia nel circoscrivere l’ambito delle responsabilità che può assumersi l’operatore socio sanitario.

Gli OSS di Assistenza Famiglia, operando a Torino e provincia, rispettano le direttive della regione Piemonte che, rispetto alla controversa questione riguardante la terapia farmacologica da somministrare agli assistiti, sono chiare e in linea con le consuetudini vigenti in tutto il territorio nazionale.

La responsabilità di somministrare terapie e medicamenti quando il paziente non è autosufficiente spetta solo a un medico o a un infermiere qualificato, l’OSS per legge può soltanto ricordare all’assistito di assumere le medicine prescritte, fornendo un aiuto che non può esorbitare nella somministrazione vera e propria della terapia.

Dunque, l’OSS fornisce un aiuto infermieristico ma non sostituisce l’infermiere, unica figura designata a prestare assistenza infermieristica a domicilio e in strutture ospedaliere. 

        

Competenza ed esperienza per garantire la qualità del servizio domiciliare

Assistere un anziano non autosufficiente, un malato o un convalescente richiede un vasto insieme di conoscenze e competenze pratiche che si acquisiscono durante i corsi di formazione e l’esperienza sul campo.

Spesso le famiglie possono essere tentate di affidarsi a una badante, o ad assistenti familiari improvvisate, pensando che il lavoro da svolgere sia semplice. Si tratta di un errore perchè la differenza tra OSS e badante in termini di conoscenze teoriche e sapere è rilevante e si traduce in una differenza di efficacia in tutte quelle situazioni in cui il servizio d’assistenza si rivolge a persone non autosufficienti.

OSS per assistenza genitori anziani e disabili a casa

 

L’OSS sa come influisce la dieta alimentare sulla salute dei pazienti considerando la loro patologia. Sa assistere persone obese che necessitano di una dieta ipolipidica (con pochi grassi) o persone diabetiche che devono seguire una dieta ipoglicemica (con pochi zuccheri).

L’OSS sa utilizzare le scale di valutazione di Braden o di Norton per definire il rischio di lesioni da decubito.

L’OSS ha imparato le corrette tecniche di movimentazione e mobilizzazione di anziani e malati al fine di non comprometterne involontariamente la salute fisica.

L’OSS conosce l’importanza di ridurre i rischi ambientali in ambito domestico utilizzando la scala di valutazione di Cloney per il rischio di cadute. Fa prevenzione modificando l’ambiente (per esempio togliendo i tappeti o eliminando inutili ostacoli al cammino) e aumentando la consapevolezza dell’assistito circa il rischio di cadute.

Non vanno sottovalutate nemmeno le conoscenze nell’ambito della conservazione dei cibi, dell’igiene e della sanitizzazione ambientale, ancor più in tempi di Covid-19.

Queste conoscenze, e molte altre acquisite in 1300 ore di formazione, differenziano l’operatore socio sanitario dalle badanti, soprattutto quelle con poca esperienza alle spalle, aspetto difficile da valutare quando ci si affida a badanti pagandole in nero.

Per un’agenzia come Assistenza Famiglia inviare un OSS a domicilio a Torino, come in ospedale o altre strutture di ricovero, significa fornire un servizio professionale avvelendosi di un operatore qualificato ed esperto con esperienza adeguata. Quando ci si occupa della salute delle persone non c’è spazio per l’improvvisazione.

Tutti gli operatori familiari di cui ci avvaliamo vengono selezionati con un’attenzione particolare alle abilità relazionali e alle disposizioni interiori. Per prendersi cura di una persona in modo adeguato bisogna essere sensibili e amorevoli, capaci di empatizzare con l’assistito e con gli altri membri della famiglia, coltivando la salute psicologica come parte del benessere complessivo della persona.

Quanto costa un OSS a domicilio?

Il costo orario di un oss domiciliare si colloca tra i 10€ e i 14€ l’ora a seconda di:

  • luogo dell’assistenza
  • numero di ore richieste
  • durata complessiva del servizio

Possibile pattuire un prezzo forfettario per l’assistenza continuativa.

Le famiglie a basso reddito hanno diritto al 20% di sconto sul servizio.

 

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