Intervista a Giuseppina Zappalà fondatrice di Assistenza Famiglia di Torino
Come nasce Assistenza Famiglia?
Oltre 25 anni fa quando ho cominciato a lavorare sul progetto mi sono scontrata con una situazione assistenziale molto disorganizzata e, per certi versi, quasi inesistente. L’evento che mi ha fatto capire che c’era spazio per un’iniziativa strutturata nel settore dell’assistenza anziani a Torino è stata la malattia del padre di una mia amica e la frustrazione vissuta per trovare personale qualificato disponibile a fornire assistenza continuativa.
La tristezza e lo sconcerto provati in quella situazione ha fatto nascere in me il desiderio forte di realizzare qualcosa che invece desse risposta a queste esigenze.
Perchè avete scelto questo nome?
Assistenza Famiglia nasce con l’intenzione di includere già nel nome l’obiettivo che ci siamo posti, oggi la chiamerebbero missione.
Volevamo diventare un punto di riferimento per l’intera famiglia, un polo, un centro a cui ogni componente della famiglia, in qualunque momento, potesse rivolgersi sapendo di trovare ascolto e competenza.
Anche perchè, diciamolo, può capitare a tutti, nel corso della vita, di aver bisogno di assistenza temporanea o continuativa a seguito di un incidente, un infortunio o anche un semplice intervento chirurgico che fa sorgere la necessità di avere una persona al proprio fianco, di notte o anche di giorno.
Assistenza Famiglia, quindi, si è posta fin dal principio il compito di assistere la famiglia a 360 gradi, offrendo i suoi servizi a tutti i membri, a cominciare dagli anziani, che per ovvie ragioni sono la categoria con più esigenze, per arrivare ai giovani, che in particolari situazioni possono beneficiare di una presenza qualificata e di un po’ d’aiuto.
Come avete raggiunto l’obiettivo?
Diciamo che ci sono stati un paio di step fondamentali:
- il primo è stato quello di realizzare un centro, un luogo, dove l’ammalato o l’assistito avessero la giusta priorità, e il loro benessere fosse posto al centro dell’attività di tutto il team di lavoro, trovando adeguata risposta ai loro bisogni. Il tutto in una cornice di valori che proteggesse la loro dignità e diventasse l’orizzonte operativo per tutti i nostri collaboratori;
- il secondo è stato quello della ricerca di operatrici assistenziali qualificate, referenziate e con molta esperienza, che sposassero in pieno la nostra missione condividendone i valori. Una ricerca impegnativa che, in realtà, è continua, perchè le richieste d’assistenza continuano ad aumentare per tanti motivi, e poi c’è il ricambio generazionale o la semplice sostituzione di assistenti che fanno altre scelte di vita. Quello che mi dà un grande piacere e orgoglio è che Assistenza Famiglia è diventata una famiglia a sua volta, molte delle prime collaboratrici selezionate lavorano ancora con noi, un rapporto che dura da oltre venti anni e fa la forza della nostra agenzia. Infatti, siamo conosciuti e apprezzati soprattutto per la qualità umana e professionale delle persone che inviamo nelle assistenze, persone che non lesinano sorrisi, che oltre a fornire una prestazione sono empatiche, danno affetto. Non nego che individuare le giuste professioniste anno dopo anno sia stato un compito complesso, così come farsi carico delle tante e diverse tipologie di assistenza che ci venivano richieste, ma sapere di aver dato una risposta adeguata e un sorriso in più alle persone che spesso non avevano molta voglia di sorridere mi ripaga di ogni sacrificio e ogni difficoltà passata, presente e futura.
Come è cambiato il vostro lavoro con l’epidemia di Covid-19?
Nel periodo di chiusura più rigida, con tutte le persone confinate a casa, i nostri interventi si sono ridotti alle situazioni più estreme e delicate, in cui non si poteva fare a meno dell’assistenza.
Con il ritorno a una condizione sociale un po’ meno bloccata le richieste di assistenza si sono impennate, soprattutto quelle domiciliari per aiutare anziani e persone non autosufficienti nelle tante situazioni quotidiane in cui hanno bisogno.
La grossa differenza rispetto a prima è che si sono stoppate tutte le assistenze negli ospedali e nelle strutture per anziani, come le veglie notturne per esempio, dato che per questioni di contenimento dei contagi le autorità hanno vietato l’ingresso al solo personale dipendente.
Il servizio di assistenza in ospedale e in strutture di ricovero con infermiere, OSS e badanti esperte è uno dei nostri fiori all’occhiello, per cui l’impossibilità di operare all’interno di questi spazi limita l’estensione dei nostri servizi. Per questo, ora come ora, l’assistenza domiciliare impegna la quasi totalità degli operatori.
Ovviamente, massima attenzione viene posta da tutto il team nell’usare tutte le precauzioni e i dispositivi di sicurezza necessari a proteggere noi stessi e i nostri assistiti dai rischi d’infezione da coronavirus.
Ci siamo adeguati in tutto e per tutto alle nuove normative aumentando il numero dei dispositivi individuali, che per altro le nostre assistenti gia adoperavano per la loro sicurezza e quella dei pazienti.
Giusy c’è qualcos’altro che vorresti dire a nome di Assistenza Famiglia?
Nulla di speciale, vorrei solo assicurare tutti che abbiamo raddoppiato gli sforzi per essere all’altezza dei difficili tempi che stiamo vivendo e che siamo sempre disponibili ad ascoltare le esigenze delle persone e venire incontro alle loro richieste di assistenza domiciliare perlopiù. In questo particolare momento storico dobbiamo aiutarci gli uni con gli altri.
Una cosa che ci terrei a dire è che per noi gli assistiti sono persone e non clienti come purtroppo a volte succede con altre realtà simili alla nostra.
Curiamo davvero molto la parte umana, che per noi rappresenta il 90% dell’assistenza.