Indicazioni agli Anziani su come difendersi dal Coronavirus

Indicazioni agli Anziani su come difendersi dal Coronavirus

Con l’intero territorio nazionale messo in quarantena e l’OMS che definisce il Coronavirus una pandemia, è ormai chiaro a tutti che il nuovo Coronavirus è una calamità da affrontare con misure drastiche e senso civico collettivo.

Non sfugge a nessuno che la categoria di persone di gran lunga più a rischio è quella degli anziani; ed essendo l’Italia uno dei paesi al mondo con la popolazione più vecchia (secondo dietro il Giappone) risulta uno dei più vulnerabili agli effetti del Coronavirus.

tasso mortalita anziani per coronavirus dati

Tra i contagiati la percentuale di letalità cresce molto all’aumentare dell’età; avendo l’Italia una media d’età di 47,3 anni rispetto, per esempio, ai 37 della Francia o ai 38,3 degli USA, si capisce bene perché riscontri un tasso di mortalità più alto.

Sebbene il tasso di mortalità sia influenzato da altri fattori, come la qualità del servizio sanitario, il numero di test che vengono effettuati e le logiche di attribuzione dei decessi, non c’è alcun dubbio che gli anziani, una volta infettati, rischino la morte molto più dei giovani, soprattutto se già affetti da patologie croniche o malattie debilitanti. In questi casi le risposte immunitarie dell’organismo sono compromesse e il rischio di un rapido aggravamento delle condizioni aumenta.

Diventa quindi importante che gli anziani si espongano il meno possibile al contatto con altre persone ed evitino i luoghi pubblici ogni volta che possono farne a meno.

Adottare comportamenti prudenti e seguire le raccomandazioni di esperti e autorità è l’unica scelta saggia e responsabile a disposizione, anche se questo costringe gli anziani in una condizione di solitudine che dobbiamo cercare di minimizzare in tutti i modi possibili.

Le 10 precauzioni del Ministero della Salute per contenere il contagio

Le autorità centrali circa 3 settimane fa hanno diramato una lista di precauzioni utili al contenimento dell’infezione, una sorta di vademecum che tutti dovrebbero rispettare, la popolazione anziana in primis.

1. Lavarsi spesso le mani

Le mani sono le parti del corpo che più usiamo per entrare in contatto con oggetti e persone. Di conseguenza, lavarsele spesso con acqua e sapone, o con l’ausilio di qualche disinfettante, è importante per ridurre il rischio contagio.

2. Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute

La distanza raccomandata per ridurre quasi a zero il rischio di essere contagiati è di circa 2 metri, una distanza che è saggio mantenere soprattutto da persone con affezioni respiratorie, che tossiscono, starnutiscono e hanno febbre.

3. Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani

Il virus si trasmette principalmente attraverso le vie respiratorie e dato che le mani entrano facilmente in contatto con superfici contaminate, costituiscono un mezzo di contagio con alto fattore di rischio.

4. Coprire bocca e naso se si starnutisce o tossisce

Le persone con sintomi di tosse e raffreddore dovrebbero evitare di stare a contatto con le altre persone e, in ogni caso, coprirsi naso e bocca quando starnutiscono o tossiscono. L’uso di una mascherina e di fazzoletti monouso è assolutamente raccomandato.

5. Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico

I farmaci antibiotici funzionano contro i batteri ma non contro i virus, quindi sono inutili per difendersi dal coronavirus. Gli antivirali in commercio non sono efficaci contro il coronavirus.

6. Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol

I disinfettanti a base di solventi, cloro ed etanolo sono efficaci nel eliminare il nuovo coronavirus dalle superfici su cui vengono passati. Medici e farmacisti possono consigliare quali acquistare.

7. Usare la mascherina solo se si ha il sospetto di essere malati o si assistono persone malate

Data la scarsità di mascherine disponibili sul mercato conviene che se ne faccia uso solo quando si ha contratto qualche infezione o si assistono persone infette o sospettate tali.

8. I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi

A tutt’oggi non ci sono evidenze che oggetti provenienti dalla Cina dopo molti giorni di viaggio possano trasmettere il virus. Inoltre, data l’ormai diffusione globale del virus (l’OMS parla esplicitamente di pandemia), la Cina ha cessato di essere l’unico focolaio di trasmissione.

9. In caso di febbre o tosse, e se si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni, contattare il numero verde 1500

Il periodo di incubazione del virus può raggiungere i 14 giorni, di conseguenza quando si è stati in aree ad alto tasso di contagiati è raccomandabile imporsi un’autoreclusione di 2 settimane per evitare di diventare vettori del contagio. Se si presentano i sintomi influenzali conviene chiamare subito il numero 1500. Usare, inoltre, tutte le precauzioni racconandate sin qui.

10. Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus

Non ci sono prove che gli animali domestici trasmettano il nuovo coronavirus. Rimane una buona norma lavarsi le mani con frequenza.

Raccomandazioni speciali per gli anziani

Di seguito elenchiamo una serie di consigli validi per tutti, ma particolarmente indicati per gli anziani:

  • Stare a casa, uscire il meno possibile, soprattutto se si hanno sintomi influenzali.
  • Evitare saluti affettuosi, strette di mano, abbracci, baci.
  • Mantenere una distanza di sicurezza di 1,5/2 metri dalle persone con cui ci si incontra in casa e negli spazi pubblici.
  • Coprirsi la bocca con un fazzoletto quando si starnutisce o tossisce.
  • Chiamare il medico al telefono evitando di recarsi allo studio
  • Disinfettare casa con prodotti a base di alcol, specialmente dopo aver ricevuto visite
  • Gli anziani che risiedono in case di riposo e strutture residenziali dovrebbero evitare il contatto con persone esterne, mantenendo un’adeguata distanza durante le visite.
  • Dare retta alle fonti ufficiali ed evitare di farsi influenzare dal panico di soggetti particolarmente ansiosi.
  • Il freddo facilita la diffusione del virus, per cui evitare di uscire di casa nelle ore più fredde.
  • Gli anziani affetti da diabete, malattie cardiovascolari, oncologiche e respiratorie hanno una ragione in più per restare a casa.
  • Se si hanno sintomi influenzali quali tosse secca, spossatezza e dolori muscolari, chiamare il proprio medico ed evitare di recarsi allo studio o in prontosoccorso.
  • Se si ha il sospetto di avere contratto il virus dopo essere entrati in contatto con persone contagiate o provenire da luoghi ad alta concentrazione di infettati, chiamare il numero verde 1500.
  • Non assumere farmaci antivirali o antibiotici se non prescritti dal medico
  • Segui una dieta sana ed equilibrata ricca di vitamine e sali minerali.

Assistenza domiciliare agli anziani

Il fatto di restare a casa non rende gli anziani meno bisognosi di assistenza, soprattutto in presenza di malattie disabilitanti (demenza, parkinson, disabilità fisiche, ecc.) o una non completa autosufficienza fisica e/o intellettiva.

Per questo esistono centri come Assistenza Famiglia di Torino, operativi anche durante l’emergenza Coronavirus, in grado di assistere gli anziani e le famiglie che lo richiedono.

La salute dei nostri operatori viene scrupolosamente monitorata. Noi tutti rispettiamo con diligenza le precauzioni consigliate dalle autorità e stiamo limitando i nostri movimenti sul territorio a quanto sia strettamente necessario per assicurare il servizio di assistenza a tutte le famiglie che lo richiedono.

Tra i servizi assistenziali più richiesti:

  • assistenza infermieristica
  • veglie notturne
  • compagnia diurna
  • somministrazione pasti e medicine
  • disbrigo pratiche
  • spesa alimentare
  • consegna analisi e referti medici
  • cura dell’igiene personale

Asssitenza Famiglia si avvale dell’operato e della professionalità di infermiere e operatrici sanitarie qualificate, abituate ad assistere gli anziani a domicilio e in strutture ospedaliere, usando tutte le precauzioni e le accortezze richieste dalla situazione.

Infine, concludiamo con un appello a tutta la popolazione italiana a limitare allo stretto necessario spostamenti e frequentazione di spazi pubblici, dato che siamo tutti vettori di contagio al di là dei tassi di mortalità in cui ci collocano le statistiche per età e condizione fisica. Specialmente chi soffre sintomi influenzali, per senso civico, dovrebbe imporsi l’autoconfinamento. Ci auguriamo che prevalga la consapevolezza che come membri di una comunità ognuno di noi deve fare la sua parte.

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