Il Coronavirus si combatte (anche) con una buona dieta alimentare
È risaputo che l’alimentazione incide significativamente sulla nostra salute migliorandola o peggiorandola in funzione della qualità degli alimenti e del loro apporto nutrizionale.
Anche il sistema immunitario è influenzato dalla dieta, di conseguenza mangiare bene, in modo equilibrato, ci permette di prevenire e contrastare più efficacemente le malattie, incluse quelle indotte dai virus.
Le infezioni virali coinvolgono molti organi e apparati del corpo (polmoni, fegato, mucose, tratto gastrointestinale, ecc.) e vengono affrontate dall’organismo attraverso il suo sistema immunitario, la cui resilienza dipende anche da come ci nutriamo.
La severità con cui si manifestano i sintomi di un’infezione virale aumenta nelle persone più vulnerabili, che hanno anche maggiori probabilità di sviluppare la sindrome del Long Covid. Gli anziani affetti da patologie pregresse e le persone con malattie debilitanti devono stare particolarmente attente a non esporsi in situazioni a più alta probabilità di contagio.
Per tutti, ma specialmente per le categorie più a rischio, una buona dieta alimentare costituisce un’importante strumento di prevenzione e contrasto al Coronavirus.
Una dieta corretta rinforza il sistema immunitario
L’efficacia della risposta del sistema immunitario è determinante quando si tratta di difendersi dalle infezioni batteriche o virali.
La scienza già da tempo ha constatato una relazione fra salute intestinale e reattività del sistema immunitario.
Mangiare sano, con pochi zuccheri, pochi grassi e poco sale, un apporto proteico corretto (legumi e pesce), assumendo una sufficiente quantità e varietà di vitamine, fibre e oligoelementi da frutta, verdura e cereali, rafforza la risposta immunitaria a tutti gli agenti patogeni esterni, incluso il Covid-19.
Uno studio realizzato dallo Shangai Institute of Digestive Disease sulla popolazione contagiata di Wuhan ha messo in luce una relazione fra intestino e tessuto polmonare. L’indagine è stata suggerita dalla constatazione che numerosi contagiati avevano mostrato sintomi gastrointestinali nella fase iniziale dell’infezione.
Per questa via, i ricercatori hanno individuato una correlazione fra disbiosi (squilibrio della flora batterica) e gravità della polmonite. Un aspetto che ci rimanda all’importanza dell’eubiosi, vale a dire del mantenimento di una buona flora batterica attraverso l’assunzione di vitamine, oligoelementi, omega 3 e altri antiossidanti presenti in frutta (soprattutto secca), verdura e cereali.
Evitare la malnutrizione per contrastare meglio il Covid-19
La letteratura scientifica ha mostrato che una percentuale molto elevata di pazienti negli ospedali (45%) risulta malnutrito o a rischio di malnutrizione.
I motivi per cui ciò accade sono molteplici e spaziano dall’impossibilità oggettiva per molti malati di potersi alimentare regolarmente a causa delle condizioni fisiche in cui si trovano, alla carenza di personale che in alcune strutture deteriora la qualità dell’assistenza.
La malnutrizione ritarda i tempi di guarigione e indebolisce la capacità di risposta del sistema immunitario, diventando un fattore di rischio soprattutto per i pazienti anziani e deboli.
Per i pazienti critici non ventilati meccanicamente si raccomanda l’alimentazione orale laddove possibile, mentre per i pazienti ventilati meccanicamente in modo invasivo (intubazione endotracheale) si deve ricorrere alla nutrizione parenterale (con flebo via venosa) o entrale (con sonda via apparato digerente).
In tutti i casi è importante che il paziente riceva il giusto apporto nutritivo e calorico, dato che la dieta ha effetti terapeutici da non sottovalutare.
Ovviamente, anche coloro che non sono stati contagiati dovrebbero evitare una dieta alimentare insufficiente per non farsi trovare debilitati in caso di infezione.
Il rischio lo corrono in particolare gli anziani poveri che per ragioni economiche non possono permettersi di alimentarsi adeguatamente e le persone con disagi psichici o intellettivi non pienamente in grado di provvedere al proprio fabbisogno alimentare.
Per questo, le famiglie o le istituzioni sociali dovrebbero provvedere a fornire asssitenza preventiva per migliorare le condizioni di salute di anziani e persone non autosufficienti.
Una buona alimentazione beneficia la salute fisica e una buona compagnia favorisce il benessere psicologico, entrambi contribuiscono a ridurre l’impatto del Coronavirus sull’organismo qualora si venga infettati. Fermo restando che tutti, a cominciare dagli anziani, dovremmo seguire le raccomandazioni del ministero della salute per ridurre le possibilità di contagio.
Le famiglie che non riescano ad assistere gli anziani genitori per qualsivoglia ragione farebbero bene a considerare l’aiuto di una badante a tariffa oraria (in alcune ore o giorni della settimana), per garantire ai loro cari una presenza domestica amorevole e solerte, in grado di preparare un buon pasto ed essere di sostegno e compagnia.
Raccomandazioni nutrizionali per aumentare la resilienza dell’organismo al Covid-19
Tra le tante cose negative, l’epidemia ci ha restituito anche qualcosa di buono: un po’ di lentezza e un po’ di tempo in più per prenderci cura della nostra alimentazione preparando pasti sani e nutrienti.
Alcune delle attività legate alla cucina e alla preparazione dei pasti che possiamo svolgere per integrare alle nostre giornate una dieta sana ed equilibrata sono:
- acquistare prodotti sani e da agricoltura biologica;
- variare maggiormente i cibi e gli ingredienti, arricchendo l’apporto nutrizionale;
- preparare ricche colazioni e spunti durante la giornata;
- aumentare l’apporto calorico a pranzo e diminuirlo a cena;
- porre attenzione alle norme igieniche per la conservazione e manipolazione degli alimenti;
- disinfettare regolarmente la cucina e gli ambienti dove vengono consumati i pasti.
Di queste buone abitudini beneficiamo tutti a qualsiasi età, ma in tempi di Coronavirus sono particolarmente indicate per gli anziani e, quando questi non siano autosufficienti, si raccomanda che siano i parenti o l’assistente familiare ad assumersi il compito di introdurle nella quotidianità.
Discorso analogo per le case di riposo e le residenze per anziani dove l’alimentazione dovrebbe acquisire una grande importanza ai fini di rinforzare il sistema immunitario e la salute complessiva degli ospiti.
Gli alimenti più indicati per migliorare la risposta dell’organismo a una possibile aggressione del Covid-19 sono:
- frutta (anche secca)
- verdura
- legumi
- cereali (meglio se integrali)
- pesce
- acqua (bere almeno un litro e mezzo al giorno)
- yogurt
Ovviamente, anche pane, pasta, riso, carne e formaggi in quantità limitate danno il loro apporto nutritivo e non presentano controindicazioni a meno di patologie che ne sconsiglino l’assunzione.
Curare l’alimentazione è sempre importante, ma con la pandemia di Coronavirus in corso diventa davvero cruciale per fortificare le nostre difese immunitarie.
Badanti e assistenti familiari che durante l’epidemia assistono anziani e malati a domicilio o nelle strutture di ricovero possono contribuire alla loro protezione dedicandosi con dedizione e amore alla preparazione dei pasti.
Ci auguriamo che questa consapevolezza sia condivisa da tutti gli operatori del settore.