Disidratazione Anziani: sintomi, conseguenze e rimedi
Tra gli anziani la disidratazione è una causa di morte più frequente di quanto si sospetti e, quando non causa il decesso, produce effetti deleteri per la salute.
Si dà per scontato che l’organismo segnali in modo spontaneo il suo bisogno di liquidi e che ogni persona provveda naturalmente ad assicurarglieli, ma non è esattamente così.
Alcuni fattori inibiscono la sete o favoriscono la disidratazione dell’organismo, specialmente negli anziani:
- con l’età la percezione del bisogno di sete si fa meno acuta, di conseguenza si tende a bere meno del necessario;
- l’invecchiamento riduce la funzionalità dei reni producendo disturbi nella diluizione delle urine;
- alcuni farmaci hanno un effetto diuretico che andrebbe compensato per contrastare la disidratazione;
- il caldo estivo incrementa i processi di espirazione, traspirazione e sudorazione causando il raddoppio (e oltre) della perdita giornaliera di liquidi;
- l’inverno, invece, riduce la sensazione della sete e può provocare un adattamento al ribasso nella reintegrazione di liquidi.
La raccomandazione di bere molta acqua è sempre valida, soprattutto in estate, quando gli anziani dovrebbero sforzarsi di berla anche a piccoli sorsi distribuendola durante tutto l’arco della giornata.
Il corpo umano è costituito da acqua per una percentuale variabile tra il 70/75% nei neonati e il 40/45% nelle persone molto anziane.
L’ACQUA svolge innumerevoli funzioni nel corpo, risultando di primaria importanza per molti processi biologici fondamentali:
- consente la circolazione del sangue e il trasporto di ossigeno e sostanze nutritive alle cellule;
- contribuisce ai processi di termoregolazione corporea;
- costituisce il mezzo attraverso cui avvengono i processi digestivi e metabolici;
- è il veicolo di espulsione delle tossine in forma di sudore e urina;
- lubrifica le articolazioni e idrata i tessuti;
- protegge gli organi e assicura il funzionamento dei muscoli;
- ecc.
L’insufficiente idratazione del corpo produce effetti negativi su tutti i processi biologici fondamentali, per questo va prevenuta con una corretta assunzione di liquidi durante la giornata.
Sintomi di disidratazione negli anziani
Come riconoscere i segni della disidratazione negli anziani?
A livelli di disidratazione più alti corrispondono sintomi più acuti. Un livello di disidratazione del 2 o 3% altera i meccanismi di termoregolazione e provoca sintomi di malessere; al 5% si presentano crampi, spossatezza e nausea; verso il 7% abbiamo infezioni alle vie urinarie e insufficienza renale; avvicinandosi al 10% la disidratazione può avere conseguenze letali.
D’estate, quando fa molto caldo, il rischio di disidratarsi per un anziano è decisamente più alto, dunque è necessaria più attenzione. In ogni caso i sintomi della disidratazione possono presentarsi in qualunque momento dell’anno dato che i fattori che la innescano, come abbiamo visto, sono molteplici.
I SINTOMI più comuni a cui prestare attenzione sono:
- Aumento della temperatura corporea;
- Secchezza della pelle;
- Secchezza delle labbra e delle mucose della bocca;
- Lingua biancastra;
- Secchezza degli occhi;
- Mal di testa;
- Diminuzione dei livelli di attenzione;
- Spossatezza, astenia e sonnolenza;
- Mancanza di sudorazione;
- Urine scure;
- Nausea e vomito prolungati (nei casi più gravi);
- Crampi muscolari;
- Stipsi e difficoltà a liberare il tratto intestinale;
- Infezioni urinarie;
- Aritmia cardiaca;
- Vista offuscata o sdoppiamento della visione.
Gli effetti della disidratazione non sono subito evidenti, perciò bisogna agire preventivamente con una serie di precauzioni volte a mantenere l’anziano idratato e le condizioni ambientali salubri.
Disidratazione negli anziani: rimedi e precauzioni
Quando l’anziano è in grado di badare a se stesso può prendere in prima persona i provvedimenti per prevenire la disidratazione.
Negli altri casi, invece, il caregiver o l’assistente familiare dovranno impegnarsi a prevenire il problema con una serie di riguardi che, allo stesso tempo, sono anche dei rimedi contro i primi sintomi mostrati dall’anziano disidratato.
I principali provvedimenti anti-disidratazione sono:
- ricordare all’anziano di bere durante il giorno dando qualche sorso d’acqua anche se non ne sente il bisogno;
- predisporre una bottiglia d’acqua in modo che sia a portata di mano durante il giorno;
- verificare che l’assunzione delle terapie farmacologiche in capsule avvenga con un’abbondante bevuta di acqua;
- eliminare o ridurre al minimo l’assunzione di bevande alcoliche, caffè e bevande zuccherate;
- in estate predisporre l’appartamento in modo che l’aria possa circolare;
- sfruttare persiane e tapparelle in modo da impedire al sole di inondare di calore le stanze;
- quando fa molto caldo, utilizzare ventilatori, deumidificatori aria condizionata per far circolare l’aria, abbassare la temperatura (tra 25 e 27 gradi) e ridurre l’umidità;
- rinfrescare il viso e la pelle con un nebulizzatore;
- preparare pasti con molta frutta e verdura, limitare il cibo grasso e quello salato;
- non lesinare in docce e bagni freschi;
- ovunque si vada premunirsi che ci sia un bagno facilmente accessibile;
- far indossare all’anziano abiti leggeri in lino e cotone.
Se, per qualunque ragione, la prevenzione fallisce e l’anziano disidratato mostra alcuni sintomi in modo marcato, bisogna contattare immediatamente il medico.
Nei casi più gravi sarà necessario trasferire l’anziano al prontosoccorso per somministrargli i liquidi tramite flebo o con la tecnica dell’ipodermoclisi, che è una modalità di infusione dei liquidi per via sottocutanea.
Anziano disidratato: l’importanza dell’assistenza preventiva
Invecchiando le facoltà cognitive e mnemoniche si indeboliscono, si diventa più sbadati e si fatica a ricordarsi le cose. Al decrescere delle facoltà mentali aumentano i rischi per la sicurezza e la salute della persona anziana che rimane a casa da sola.
Il rischio di disidratazione negli anziani con demenza o alzheimer è molto alto perchè ai fattori indicati a inizio articolo si aggiunge l’incapacità di ricordarsi di bere.
Tra i compiti di un assistente domiciliare c’è proprio quello di assicurarsi che l’anziano beva a sufficienza e non patisca troppo il caldo durante la stagione estiva.
A tal fine, insieme alle precauzioni sopra indicate, dovrà mettere in atto alcune buone pratiche:
- stabilire una quantità minima di acqua da bere durante la giornata;
- incentivare l’abitudine autonoma a bere in modo che l’anziano faccia sua questa consapevolezza;
- stimolare l’anziano con la preparazione di succhi di frutta non zuccherati, centrifugati, infusi, tisane e tè;
- introdurre stabilmente nella dieta alimenti ricchi di liquidi, come frutta e verdura, zuppe e brodi, vellutate e creme;
- nei limiti del possibile, predisporre tutto il necessario affinchè la casa sia fresca e ventilata anche d’estate.
Chiaramente, la DISIDRATAZIONE è solo uno dei tanti rischi che corrono gli anziani, specialmente quando non sono autosufficienti. L’assistenza domiciliare, o un supporto a ore all’interno di strutture di ricovero, serve ad assicurare al proprio caro condizioni di vita e di sicurezza adeguate.
Assistenza Famiglia opera nell’area di Torino fornendo un aiuto a tutte le famiglie che lo richiedono nelle modalità a loro più convenienti.
In caso di bisogno mettetevi in contatto con noi.