Caregiver Familiari e Caregiver Non Familiari
L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno comune a tutte le società avanzate e produce un bisogno crescente di assistenza difficile da soddisfare per uno Stato sociale in continua contrazione di risorse.
La figura del caregiver familiare, che in Italia si sta tardivamente tentando di definire e riconoscere, svolge una funzione suppletiva rispetto alla carenza di servizi pubblici adeguati.
Il termine caregiver è di chiara estrazione anglosassone e significa letteralmente “datore di cure” e, quindi, “colui che si prende cura”.
L’amministrazione pubblica (che ormai pare non avere più molto a cuore la lingua italiana), ha scelto il termine caregiver per designare colui che in modo volontario e non remunerato si prende cura di una persona cara consenziente in condizioni di non autosufficienza.
Non esiste invece la possibilità di ottenere un riconoscimento del lavoro di assistenza per un familiare autosufficiente.
Si parla di caregiver familiare perchè tale ruolo può essere assunto solo da un familiare o un affine entro il secondo grado.
Secondo l’INPS in Italia ci sono oltre 3 milioni di caregiver che assistono propri familiari non autosufficienti, dedicandosi alla cura del proprio assistito dalle 7 alle 18 ore al giorno.
Un atto d’amore ma anche un compito gravoso che comporta enormi sacrifici personali, spesso in condizioni di abnegazione tali da comprimere oltremisura il riposo, le relazioni sociali e gli spazi di autorealizzazione, con conseguenze negative sulla salute.
Le ricerche su questo tema ci dicono che la maggior parte dei caregiver familiari lavoratori, pur godendo di alcuni permessi di lavoro e congedo secondo la Legge 104, alla lunga, per onorare l’impegno assistenziale, sono costretti a richiedere il part-time o, più frequentemente, a lasciare il lavoro.
Altri studi hanno scoperto che i caregiver hanno un’aspettativa di vita inferiore di 17 anni rispetto alla media della popolazione.
La mancanza di supporto istituzionale rende acuto il logoramento psico-fisico del prestatore di cure a tempo pieno, per questo motivo (soprattutto) è giusto che tale ruolo venga riconosciuto e tutelato adeguatamente.
Il Disegno di Legge n. 2128 va in quella direzione con l’esplicito obiettivo di riconoscere il valore sociale ed economico dei caregiver per l’intera collettività.
Art. 2 (Riconoscimento della qualifica di caregiver familiare)
- 1. A coloro che in ambito domestico si prendono cura volontariamente e gratuitamente di un familiare o di un affine entro il secondo grado ovvero di uno dei soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, della legge 4 maggio 1983, n. 184, che risulti convivente e che, a causa di malattia, infermità o disabilità, è riconosciuto invalido civile al 100 per cento e che necessita di assistenza globale e continua ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n.104, per almeno 54 ore settimanali, ivi inclusi i tempi di attesa e di vigilanza notturni, è riconosciuta, qualora ne faccia richiesta, la qualifica di caregiver familiare.
- 2. La qualifica di caregiver familiare non può essere riconosciuta a più di un familiare per l’assistenza alla stessa persona.
- 3. Il riconoscimento della qualifica di caregiver familiare preclude a tutti gli altri familiari lavoratori, fatta eccezione per i genitori, la facoltà di godere delle disposizioni di cui all’articolo 33 della legge n. 104 del 1992, in relazione allo stesso soggetto assistito.
In sintesi i requisiti per assumere il ruolo di caregiver familiare sono:
- essere un familiare o un affine entro il secondo grado;
- convivere con l’assistito;
- prestare assistenza continuativa in forma gratuita.
Bisogna anche tener presente alcuni vincoli:
- il riconoscimento di caregiver può essere assegnato a un solo familiare dell’assistito;
- l’assistito deve essere riconosciuto come portatore di handicap grave (ai sensi della legge 104792 art. 3 comma 3);
- l’assistente familiare deve essere nominato dall’assistito.
Dopo aver assunto il ruolo e le responsabilità il caregiver ha diritto a tutte le TUTELE previste dal medesimo disegno di legge [previdenziale (art. 3), per malattie (art. 4), assicurativa (art. 5)].
Inoltre, se si è caregiver da almeno sei mesi, compiuti i 63 anni, con almeno 30 anni di contributi pensionistici, si ha diritto a un INDENNIZZO facendo domanda di PENSIONE ANTICIPATA, secondo i criteri stabiliti dalla Legge di Bilancio.
Il sostegno di un caregiver non familiare
Prendersi cura di un proprio familiare è una scelta d’amore apprezzabilissima che lo Stato dovrebbe valorizzare e sostenere con più decisione.
Qualcosa si sta facendo con gli ultimi provvedimenti, ma il disagio e l’affaticamento fisico e psicologico riconducibili al carico di responsabilità assunte dal caregiver continuano a essere soverchianti per chiunque.
Molti i fenomeni che possono pregiudicare la serenità del caregiver:
- la consapevolezza di non potersi ammalare per non lasciare solo l’anziano, il malato o il disabile assistito;
- il pensiero delle conseguenze che la sua assenza potrebbe provocare;
- il sommarsi degli impegni assistenziali a quelli familiari e lavorativi;
- problemi economici dovuti all’impossibilità di mantenere un lavoro retribuito;
- frustrazione per non poter ricercare la propria autorealizzazione;
- solitudine e senso di abbandono;
- e molto altro.
L’assistenza a tempo pieno a un familiare convivente, a lungo andare, può diventare insostenibile sia fisicamente (spesso le persone da assistere devono anche essere sollevate dal letto, mantenute in piedi per lavarle, ecc.) sia psicologicamente, con il rischio di generare nevrastenia o persino depressione.
É importante quindi che il caregiver familiare si conceda dei momenti di svago durante la settimana e dei periodi di vacanza durante l’anno, in modo da preservare la sua salute fisica e mentale.
In fondo è questo il miglior modo di prendersi cura del proprio caro: mantenendosi forti e in salute il più a lungo possibile, cosa che può essere conseguita solo ritagliandosi i propri spazi, difendendo un minimo di vitale indipendenza.
D’altronde, non sono pochi i casi in cui si innesca un circolo vizioso che trasforma l’assistito nella SCUSA PER RITIRARSI DAL MONDO, riducendo progressivamente le occasioni in cui realizzare qualcosa per sé.
Ecco allora che diventa fondamentale chiedere aiuto a chi può fornirlo, delegando alcune mansioni, prendendosi dei giorni o dei fine settimana di riposo, facendo un viaggio desiderato da tempo, visitando amici o parenti lontani, prendendosi un periodo da dedicare a un proprio progetto personale.
In tutti questi casi si può ricorrere al caregiver non familiare rivolgendosi a un’agenzia specializzata nel fornire assistenti domiciliari a pagamento.
Assistenza Famiglia di Torino presta un servizio altamente professionale, avvalendosi di caregiver non familiari qualificati e di grande esperienza.
I nostri assistenti domiciliari (principalmente badanti, operatori socio sanitari e infermieri) sono professionisti disponibili a sostituire il caregiver familiare 365 giorni all’anno, 24 ore su 24.
Offriamo un servizio estremamente personalizzato adattandoci alle esigenze delle persone da assistere e della loro famiglia e puntando a stabilire delle relazioni di fiducia, basate sull’onestà e sul rispetto messi a fondamento della professionalità.
Tra le attività di assistenza che i nostri caregiver non familiari svolgono quotidianamente per aiutare le famiglie di Torino e provincia vi sono:
- cura dell’igiene personale dell’assistito;
- cambio del pannolone per incontinenza urinaria e fecale;
- somministrazione dei farmaci;
- preparazione e somministrazione dei pasti;
- veglie notturne;
- gestione di pratiche amministrative e burocratiche;
- accompagnamento in ospedale o ambulatorio per visite mediche ed esami;
- vigilanza e compagnia diurna;
- ecc.
Il mestiere di chi si prende cura delle persone richiede qualità umane di cui altri mestieri possono fare a meno. Assistenza Famiglia è sempre stata attenta a curare questo aspetto, selezionando collaboratori competenti e con un’adeguata sensibilità e predisposizione ad aiutare il prossimo.
Se ti serve l’aiuto di un caregiver a ore o a tempo pieno per un certo periodo di tempo non esitare a farci sapere quali sono le tue esigenze, cercheremo di fornirti la migliore soluzione possibile.