Assistenza domiciliare per anziani con demenza senile

Assistenza domiciliare per anziani con demenza senile

La demenza senile rientra nella più ampia categoria delle demenze, si manifesta in età avanzata ed è una malattia neuro-degenerativa che causa il progressivo deterioramento delle facoltà cognitive e della memoria in particolare.

I malati di demenza senile in Italia sono almeno 600 mila, senza considerare i casi più leggeri e difficili da diagnosticare. Gli anziani affetti da demenza senile patiscono la progressiva riduzione della capacità di svolgere le normali attività quotidiane, insieme a significative alterazioni del comportamento e dell’umore.

Il declino delle facoltà mentali è generalmente irreversibile, di conseguenza tutti gli anziani con demenza senile hanno bisogno, a un certo punto, di essere assistiti nell’espletamento delle attività di tutti i giorni.

Ma cos’è la demenza senile e quali sono le sue cause?

Tipi di demenza senile e cause principali

In medicina, la demenza si definisce come sindrome, ossia come condizione caratterizzata da un insieme di sintomi di compromissione delle facoltà intelletive, specialmente logiche, linguistiche e mnemoniche.

Il termine senile associato a demenza indica soltanto che l’insorgenza dei sintomi si verifica nella vecchiaia, ma questo non significa che la demenza sia una condizione normale per gli anziani, infatti colpisce non più del 5% delle persone oltre i 65 anni di età.

I tipi di demenza senile sono due, secondo una classificazione che distingue fra:

  • demenze primarie: causate da malattie neurodegenerative che colpiscono direttamente le cellule cerebrali (neuroni);
  • demenze secondarie: causate da patologie, disturbi endocrini e metabolici, infezioni ed eventi traumatici che secondariamente provocano danni al funzionamento del cervello.

A causare la demenza è quasi sempre una malattia:

  • Alzheimer: 60% dei casi (demenza primaria);
  • Demenza Vascolare: 10/20% dei casi (demenza secondaria);
  • Demenza con corpi di Lewy + Demenza della malattia di Parkinson: rappresentano la terza causa di demenza senile (demenze secondarie);
  • Malattia di Pick: 3/5% dei casi (demenza primaria).

L’Alzheimer è la causa di demenza senile più diffusa al mondo. E’ una malattia degenerativa, cronica e progressiva, che produce la morte delle cellule cerebrali e la graduale atrofia corticale.

La differenza tra demenza senile e Alzheimer è che la prima è una condizione che presenta un’insieme di sintomi, mentre il morbo di Alzheimer è la causa più comune di quella condizione che costringe le famiglie a richiedere un supporto assistenziale.

La demenza senile negli anziani erode progressivamente la loro autosufficienza fino a richiedere una costante assistenza famigliare o il supporto di badanti e personale infermieristico.

I sintomi della demenza senile e il loro impatto sociale

I sintomi della demenza senile nell’anziano possono variare notevolmente a seconda della patologia scatenante. Conoscerli può aiutare i parenti dell’anziano a riconoscere l’insorgenza del problema e attivarsi per una tempestiva diagnosi medica.

In caso di demenza senile reversibile si appronteranno le cure per arrestarne l’evoluzione. Nel caso di demenza senile irreversibile si interverrà con terapie per rallentarne il decorso.

sintomi iniziali della demenza senile, riconoscere l'insorgenza della malattia per intraprendere una terapia che rallenti la degenerazione cognitiva

I tipici sintomi iniziali della demenza senile sono:

  • memoria: l’anziano si dimentica dove ha messo oggetti di valore e dove ha lasciato oggetti di uso quotidiano, non ricorda di pagare le bollette, si dimentica di preparare i pasti o come raggiungere luoghi vicini a casa;
  • linguaggio: l’anziano incontra grosse difficoltà a ricordarsi vocaboli anche banali o intere espressioni al punto de compromettere la sua capacità di esprimere idee e pensieri con conseguente impatto negativo sull’umore;
  • coordinazione motoria: gli anziani con demenza senile possono andare incontro a difficoltà motorie che complicano lo svolgimento di operazioni quotidiane come vestirsi, lavarsi, cucinare, ecc.;
  • percezione spaziale e orientamento: gli anziani con demenza perdono l’orientamento anche in ambienti famigliari e fanno fatica a mantenere a mente i riferimenti geografici necessari per raggiungere luoghi conosciuti;
  • percezione del tempo: l’anziano va anche in confusione mentale rispetto al tempo, fatica a ricordare la corretta successione temporale di eventi anche recenti.

Presi singolarmente i sintomi inseriti nell’elenco non vanno ricondotti immediatamente alla demenza dato che possono essere prodotti anche da altri disturbi o persino da farmaci assunti a causa di altre patologie. Solo la presenza contemporanea di 2 o più di questi sintomi descrive il quadro sintomatico della demenza senile. In ogni caso è necessario che sia il medico a diagnosticarla e a identificare le cause.

Negli anziani con demenza irreversibile i primi sintomi si manifestano sporadicamente per poi peggiorare gradualmente. In tutti i casi una diagnosi tempestiva dà modo di rallentare l’evoluzione e concede più tempo per approntare una rete di supporto all’anziano che dovrà affrontare non solo le conseguenze mentali della malattia, ma anche l’impatto psicologico e sociale che comporta.

La percentuale di anziani affetti da demenza senile aumenta tra quelli non più in età lavorativa e con una vita poco attiva anche nell’ambito della comunità in cui vivono. Non è una caso. La mancanza di stimoli sociali e culturali, infatti, contribuisce a impoverire la mente e favorisce l’insorgenza di malattie neurodegenerative, con conseguente indebolimento delle funzioni intellettive. Per questo è di fondamentale importanza attivare strategie di contrasto allo sviluppo della demenza senile.

Il degrado delle capacità mentali a sua volta coinvolge anche le relazioni sociali al punto che molti anziani con demenza senile soffrono situazioni di emarginazione e solitudine, una perdita di relazioni affettive che contribuisce ulteriormente al decadimento cognitivo. Non sorprende che all’ospedale Molinette di Torino sia stata ideata una terapia, doll therapy, basata sull’utilizzo di bambole per stimolare l’attività cerebrale a livello emozionale e cognitivo.

Per questo è importante, da un lato, come detto, diagnosticare per tempo il problema, dall’altro, organizzare l’assistenza domiciliare necessaria per aiutare l’anziano non autosufficiente a condurre un’esistenza dignitosa, circondato da persone amorevoli.

Assistenza a domicilio per anziani con demenza senile

assistenza a domicilio per anziani malati di demenza senile. Infermiera che cura una signora affetta da demenza

Per prima cosa è utile che la famiglia dell’anziano con demenza prenda alcuni accorgimenti domestici per organizzare gli spazi e posizionare gli oggetti in modo da ridurre i pericoli e agevolare la residua autonomia dell’anziano, compito affidato normalmente a un operatore OSS.

Un elenco non esaustivo di precauzioni include:

  • l’eliminazione di ostacoli fisici al cammino come tavolini, lampade da terra, vasi con piante, tappetti e cavi che attraversano il pavimento;
  • scegliere sedie e divani solidi, stabili e non troppo bassi;
  • applicare maniglie e corrimano per le scale e in bagno;
  • aggiungere dispositivi antiscivolo nella vasca da bagno;
  • in caso di cucina a gas, assicurarsi che includa una valvola di sicurezza.

Insieme a queste precauzioni per tutelare l’incolumità fisica è importante che i parenti sappiano come comportarsi con l’anziano affetto da demenza senile al fine di creare un’atmosfera positiva e limitare la frustrazione che il malato necessariamente subisce.

In particolare è importante che figli e parenti:

  • intraprendano interazioni stimolanti volte a sollecitare l’attività cognitiva dell’anziano;
  • parlino in modo chiaro, lentamente e con un tono pacato per farsi capire e non agitare l’anziano;
  • usino frasi brevi e semplici, evitando metafore, giochi di parole e sottigliezze di vario tipo;
  • facilitino la comprensione accompagnando le parole con la gestualità;
  • non incalzino, lasciando il tempo di rispondere;
  • siano gentili e abbiano pazienza di fronte a eventuali reazioni nervose e ostili, considerando che queste sono per lo più causate dalla malattia;
  • abbiano pazienza anche rispetto alla lentezza nelle risposte e i momenti di disattenzione; non è colpa del malato.

Infine, è importante ricordare che anche i figli e i parenti che si prendono cura degli anziani con demenza hanno bisogno di riposare e concedersi delle giornate tranquille. Il rischio di asaurirsi nel compito di fornire tutto il supporto possibile al genitore (o parente malato) è alto.

Anche in questa prospettiva si raccomanda di ricorrere a un’agenzia in grado di fornire assistenza a domicilio con personale professionale e qualificato. A seconda dei casi, e del tipo di malattia alla base della demenza, sarà sufficiente una badante con esperienza nella gestione di anziani con demenza senile o sarà più opportuna l’assistenza qualificata di un’infermiera.

Inoltre, il servizio di assistenza domiciliare può coadiuvare gli sforzi della famiglia dell’anziano in modo da alleggerire il loro carico di lavoro e responsabilità.

Le attività da delegare possono essere di vario tipo:

  • assistenza diurna;
  • assistenza notturna;
  • aiuto nella preparazione dei pasti e nella pulizia della casa;
  • disbrigo di pratiche come fare la spesa, pagare le bollette, acquistare farmaci, ecc.;
  • accompagnamento alle visite mediche;
  • iniezioni, somministrazione di medicine e cura dell’igiene;
  • ecc.

assistenza igienica domiciliare per anziani con demenza senile

I malati di demenza hanno un crescente bisogno di assistenza per la pulizia del corpo e l’igiene personale. Con il passare del tempo, al progredire della malattia, cominciano a dimenticarsi di lavarsi e persino a cosa servono e come si usano strumenti come lo spazzolino da denti, la spugna o il pettine.

Non si ricordano se hanno già svolto determinate mansioni igieniche durante la giornata e finiscono per perdere del tutto l’interesse e la motivazione per la cura di sè.

Quando la famiglia non è in grado di occuparsi direttamente dell’anziano, l’assistenza di personale specializzato diventa essenziale; purtroppo questo non significa che l’anziano sia disposto ad accettare l’aiuto, spesso infatti lo rifiuta per orgoglio e si ribella all’idea di un “estraneo” che lo assista nel adempiere a funzioni che per una vita ha svolto in autonomia senza difficoltà.

Questo tipo di reazione è del tutto naturale e comprensibile, ci vuole un po’ di tempo per abituarsi all’idea accettando di dipendere da altri per l’igiene personale.

Per questo, un’assistente domiciliare preparato dev’essere capace di fornire un’assistenza proporzionata alle esigenze dell’anziano, rispettando la sua indipendenza e stimolando le sue capacità residue. Non deve sostituire l’assistito, ma coadiuvarlo e coinvolgerlo nelle operazioni di pulizia e cura del corpo, secondo le sue possibilità.

L’assistenza domiciliare può prevedere solamente l’invio di una badante a ore in modo da coprire l’assenza dei famigliari del malato. Ecco perchè avere un’agenzia di riferimento, in caso di bisogno, risulta conveniente e rassicurante: una forma di sostegno fondamentale per affrontare con fiducia la demenza senile di cui è affetto il proprio caro.

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