Assistenza domiciliare a chi soffre di scompenso cardiaco
L’insufficienza cardiaca è una sindrome provocata dall’incapacità del cuore di fornire un sufficiente apporto di sangue agli organi del corpo.
La riduzione della contrattilità cardiaca (disfunzione sistolica) e del rilasciamento cardiaco (disfunzione diastolica) conduce a una condizione di scompenso cardiaco, in cui il cuore non “pompa” più sangue come dovrebbe.
La conseguenza è l’inadeguata irrorazione (ipo-perfusione) degli organi vitali, in particolare:
- cervello
- reni
- fegato
Il progressivo deterioramento di questi organi può provocare gravi danni al cervello, portare al coma irreversibile per insufficienza renale o epatica, causare la morte.
Nella maggior parte dei casi lo scompenso cardiaco è una conseguenza di altre malattie cardiovascolari, quali:
- cardiomiopatie;
- cardiopatia ischemica;
- cardiopatia congenita;
- malattie coronariche;
- endocardite (infiammazione del rivestimento interno del cuore (endocardio) e delle valvole cardiache;
- ipertensione arteriosa;
- valvulopatie (insufficienza mitralica e altre disfunzioni alle valvole);
- ecc.
Nel loro insieme, le patologie cardiovascolari rappresentano la principale causa di decessi e invalidità in Italia.
Siccome i principali fattori di rischio delle malattie cardiovascolari sono noti:
- fumo
- alcol
- cattiva alimentazione (obesità e diabete)
- sedentarietà
Agendo per tempo su questi fattori si hanno maggiori probabilità di prevenire lo scompenso cardiaco scongiurandone la diagnosi.
Il rischio di soffrirne negli anziani, in particolare se uomini, è molto più alto che nelle altre classi di popolazione.
Questa considerazione, insieme alla comprensione dei fattori di rischio, può aiutare molto in termini di prevenzione. Di fatto, però, assistiamo a una diffusa mancanza di consapevolezza e precauzioni che aumenta i casi di scompenso cardiaco.
Nei casi di scompenso cronico bisogna convivere con il rischio che degeneri in episodi acuti che richiedono l’ospedalizzazione.
I malati e gli anziani con scompenso cardiaco cronico e quelli ricoverati o in convalescenza post-operatoria, hanno bisogno della cura e dell’assistenza di professionisti competenti che siano in grado di monitorare le condizioni del malato e supportarlo nell’adempimento dei compiti quotidiani.
In questa fase interviene il sostegno di agenzie come Assistenza Famiglia di Torino.
Assistenti domiciliari a sostegno di anziani e malati con scompenso cardiaco
La presenza in casa di un assistente domiciliare con esperienza e competenze specifiche sull’insufficienza cardiaca ha sempre una funzione preventiva.
Saper riconoscere i primi segni e i sintomi dello scompenso cardiaco permette di prevenire l’acutizzarsi della malattia intervenendo tempestivamente sulle cause.
Riconoscere i sintomi iniziali di un anomalo affaticamento fisico, le difficoltà respiratorie e il gonfiore ai piedi, fa parte integrante del lavoro di monitoraggio di un assistente domiciliare.
Altri sintomi importanti di una condizione di scompenso cardiaco sono:
- edemi;
- inappetenza;
- aumento del peso corporeo per ritenzione idrica;
- insonnia;
- aumento della minzione notturna;
- tosse e catarro;
- stati confusionali e perdita di memoria.
Oltre a sorvegliare il paziente, l’assistente domiciliare si assume il compito di accompagnare l’eventuale caregiver (cioè il familiare incaricato di prendersi cura del malato) in un percorso di approfondimento teorico e di abilitazione pratica alla gestione della patologia.
A seconda dei casi e della gravità delle condizioni del malato affetto da scompenso cardiaco all’assistente domiciliare sono richieste competenze più o meno elevate.
Chiaramente, solo l’infermiere può garantire assistenza infermieristica vera e propria, ma nella maggior parte dei casi, un OSS o un assistente domiciliare preparato sono perfettamente in grado di assistere a casa il paziente in convelescenza o una persona con scompenso cardiaco cronico.
Tra le attività di assistenza e monitoraggio che svolge l’assistente a domicilio ve ne sono di alquanto importanti:
- verificare che l’assistito assuma regolarmente i farmaci prescritti dal medico;
- controllare quotidianamente la pressione arteriosa (monitorando la frequenza cardiaca);
- controllare il peso più volte al giorno e a orari regolari (per identificare in tempo improvvisi aumenti di peso per ritenzione idrica);
- migliorare l’alimentazione (evitando cibi fritti e grassi, riducendo il consumo di sale, mantenendo una buona idratazione, ecc.).
Le famiglie ricorrono all’assistenza privata per offrire un seguimento professionale ai pazienti in ospedale o a casa nel periodo post intervento operatorio.
La durata dell’assistenza, gli orari e il tipo di figura professionale vengono concordati con la famiglia per assicurare il miglior servizio possibile.
L’insufficienza cardiaca è una condizione fisio-patologica che va affrontata con competenza e grande dedizione per prevenire gli eventi traumatici e rilevare la comparsa di sintomi anche lievi.
Assistenza Famiglia ha i professionisti e l’esperienza per aiutare gli anziani, i malati e le famiglie in questo delicato compito.
Non esitate a chiamarci per esplorare insieme le opzioni a vostra disposizione.