Aneurisma cerebrale: prevenzione e assistenza post-operatoria
L’aneurisma cerebrale è una malformazione vascolare delle arterie cerebrali che può sfociare nella loro rottura causando un’emorragia molto pericolosa.
L’incidenza di questa patologia è stimata intorno al 5% della popolazione, in prevalenza donne. La fascia di età più colpita è quella tra i 30 e i 60 anni.
L’aneurisma al cervello produce la dilatazione dei vasi arteriosi e si manifesta in 5 varianti morfologicamente distinte:
- sacculare o sacciforme (il più frequente), il rigonfiamento si presenta in un solo punto della parete del vaso con la forma di un palloncino di base stretta e corpo dilatato;
- fusiforme, la dilatazione, di forma più irregolare, circoscrive l’intera parete arteriosa per un piccolo tratto della sua lunghezza;
- cilindrico, ha le stesse caratteristiche del fusiforme ma investe un lungo tratto dell’arteria;
- navicolare, il rigonfiamento occupa i ¾ della circonferenza;
- cirsoideo (il più raro), presenta un’alternanza di dilatazioni e restringimenti lungo la parete del vaso.
Secondo la dimensione, gli aneurismi cerebrali si distinguono fra:
- micro, sotto i 5 millimetri (mm)
- piccoli, tra 5 e 12 mm
- grandi, tra 12 e 25 mm
- giganti, sopra i 25 mm
La distinzione più importante è quella tra aneurismi cerebrali non rotti, che spesso vengono diagnosticati per caso dopo una risonanza magnetica o una TAC, e aneurismi rotti, che si manifestano frequentemente con ictus emorragici nella sede subaracnoidea (90% dei casi).
Dopo un primo episodio emorragico la probabilità di nuovi sanguinamenti cerebrali aumenta, per questo è importante imparare a leggerne i sintomi e prevenirne le cause.
Principali cause e sintomi dell’aneurisma cerebrale
L’aneurisma si forma quando la parete di un’arteria perde (in una o più aree) la capacità di contenere la spinta esercitata dalla pressione sanguigna.
A quel punto, uno o più dei tre strati di tessuto (tunica intima, media e avventizia) che compongono il vaso viene danneggiato assottigliandosi progressivamente.
Secondo il tipo di danno provocato al tessuto del vaso sanguigno gli aneurismi si dividono in:
- aneurismi veri, la parete del vaso, pur danneggiata, conserva ancora tutti e tre gli strati (tuniche);
- aneurismi falsi, la rottura investe tutti e tre gli strati della parete e il sangue fuoriesce nelle zone cerebrali limitrofe;
- aneurismi dissecanti, la rottura si verifica al livello dello strato più interno (intimo) dell’arteria causando un’infiltrazione di sangue nella tunica media.
Nonostante la patogenesi di questa malattia sia molto complessa, rendendo difficile la prevenzione, bisogna fare il possibile per limitare i rischi di emorragia arteriosa.
I sintomi premonitori che più comunemente anticipano l’episodio emorragico sono:
- debolezza
- stato di confusione
- forte mal di testa
- visione offuscata
- nausea
- rallentamento nei movimenti
- pupille dilatate e palpebre cadenti
- difficoltà a esprimersi
- paralisi di parti del corpo o movimenti a scatti
- possibili convulsioni
- perdita di coscienza
La presenza di persone informate e preparate a interpretare correttamente questi segnali risulta spesso decisiva per agire prontamente avvisando il medico o chiamando l’assistenza qualificata a intervenire.
Alcuni fattori di rischio sono però ben conosciuti e sono:
- predisposizione genetica;
- fumo;
- ipertensione arteriosa;
- diabete;
- malattie del tessuto connettivo;
- traumi che causano lesioni alle pareti dei vasi.
Nei casi di aneurisma cerebrale non rotto la sopravvivenza del soggetto viene generalmente preservata con un attento monitoraggio medico e un’accurata valutazione multifattoriale volta a stabilire la necessità di intervenire con un trattamento o meno.
L’aneurisma viene curato essenzialmente in 3 modi:
- se di lieve entità, mantenendolo sotto osservazione e limitando i fattori di rischio;
- approccio endovascolare;
- approccio neurochirurgico (clipping).
Nei casi di aneurisma cerebrale rotto, invece, le conseguenze possono essere gravi, risultando in alti tassi di mortalità e invalidità permanente.
Aneurisma Cerebrale: assistenza pre e post operatoria
L’adulto, giovane o anziano, a cui sia stato diagnosticato un aneurisma non rotto, così come il soggetto sopravvissuto a un ictus emorragico causato dalla rottura di una vena nel cervello, sono persone a rischio che vanno tenute sotto regolare controllo medico.
Per tutti è davvero importante poter contare sulla vicinanza e il sostegno di familiari attenti e premurosi, informati sui sintomi e le cause relazionate a questa patologia.
Nei casi in cui l’aneurisma cerebrale colpisca anziani non autosufficienti o persone più giovani che devono affrontare la fase pre operatoria o post operazione, l’assistenza di una persona qualificata con esperienza nel seguimento di questi pazienti è davvero utile e confortante.
La semplice presenza di un assistente domiciliare rassicura il malato e la sua famiglia, oltre a rappresentare un valido aiuto alla conduzione della casa o allo svolgimento delle incombenze quotidiane.
Nei casi più delicati, si ricorre all’assistenza infermieristica post-operatoria per sostenere il paziente e la sua famiglia nella complicata fase di recupero dall’ictus.
Poter fare affidamento su professionisti competenti alleggerisce il carico di responsabilitá che ricadono sui famigliari del malato aumentando la qualità del supporto e delle cure prestate.
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